LA TESTA
Marzo 1980, fervono i preparativi per il nuovo tour dei ROCKETS. Dopo aver individuato alcuni numeri telefonici dalle Pagine Gialle, alla voce 'Scultori - Scenografi',
personale della Trident Agency di Lodi richiede dei preventivi di spesa per la costruzione di alcuni elementi che costituiranno la scenografia del nuovo spettacolo live.
L'offerta di Mario Agrifoglio è la più interessante e così, a seguito di un incontro avvenuto presso la sede della Trident, viene commissionata a lui la costruzione di due 'dischi volanti', nonché di una enorme testa, somigliante a quella dei ROCKETS in scena.
Dopo circa quindici giorni Mario viene contattato nuovamente dalla Trident e viene avvisato che non c'è più interesse per i 'dischi volanti' in quanto provvederà a realizzarli una ditta francese e di conseguenza gli viene chiesto di concentrarsi solamente al progetto della 'testa'.
Mario inizialmente realizza un prototipo in scala 1:10, successivamente posto in visione agli addetti; il preventivo di spesa, intorno al milione e trecentomila delle vecchie lire e nel complesso la realizzazione dell'opera, sono piuttosto allettanti. La Trident da il proprio assenso per la definitiva costruzione.
Per la fabbricazione della 'testa', Mario si serve di fogli di polistirolo espanso, spessi 5 centimetri l'uno, sovrapposti e modellati di volta in volta. Ottenuta la forma desiderata, la 'testa' viene stuccata con gesso rinforzato da una tela, tipo iuta, attaccata con colla vinilica e ricoperta da un secondo strato di gesso; dopo essere stata impermeabilizzata con olio di lino viene colorata con pittura metallizzata di color alluminio.
Dopo circa quindici giorni di lavoro la 'testa' è pronta.
Successivamente viene trasportata alla Trident di Lodi dallo stesso Mario, il quale suggerisce ai tecnici di montare, alla base, due supporti sporgentisul davanti, in modo da controbilanciare il peso del volto. L'idea non piace, in quanto i supporti vengono considerati antiestetici.
E' così che nel corso di una data del tour, più precisamente a Brescia, i timori di Mario diventano fondati: nel corso della preparazione dello show la testa si rovescia in avanti e una parte del naso si danneggia.
Realizzata presso una falegnameria di Settala (MI), la 'testa' aveva un diametro di 2,50 metri di altezza per circa 1,30 metri di larghezza. Il suo peso iniziale, prima dei successivi interventi di riparazione, era di circa 40 chili.
Mario viene chiamato ad eseguire una riparazione di fortuna e lo stesso, dopo aver ricoperto il naso di solo gesso, avvisa nuovamente i tecnici di prestare molta attenzione a causa dell'assenza della tela che avrebbe dovuto sostenere e dare consistenza al gesso.
Una seconda riparazione viene effettuata a Padova finché, nel corso di una breve pausa del tour, Mario si reca a Lodi per una ulteriore riparazione; in questa occasione parte della 'testa' viene rivestita in vetroresina aumentando così il peso della stessa di circa trenta chili.
Il primo piano di Christian, ispirazione per la relizzazione della testa - Photo by A. D'Andrea
© LesROCKETS.com
Il volto era ispirato a quello di Christian Le Bartz e gli occhi erano stati appositamente forati per consentire la
fuoriuscita della luce prodotta da due fari posti sul retro. Anche nella bocca era stata realizzata una feritoia dalla quale
sarebbe dovuto uscire il fumo prodotto dall'apposita macchina per la quale era stato anche previsto una sorta di piano
realizzato in legno.
Oggi Mario si occupa prevalentemente di ricerca scientifica ed ha fatto importanti scoperte nel campo della 'cromatica
ottica' e della 'spettrometria', tecniche quest'ultime applicate anche alle sue opere pittoriche, sul genere dell'astrattismo
geometrico, attualmente prodotte.
Pittore, epistemologo e ricercatore scientifico, Mario ha all'attivo anche diversi libri tra cui:
I falsi paradossi della fisica, edizioni Celenti di Rozzano (MI)
Compensazionismo: al di là del tempo e oltre la materia, edizioni Andromeda di Bologna
La ragione dell'essere, edizioni Andromeda di Bologna.