I FLASH
I Flash, come erano comunemente chiamate le esplosioni utilizzate sul palco dai ROCKETS, furono introdotti negli spettacoli su volontà di Claude Lemoine.
La prima volta Claude stesso li consegnò direttamente al personale che si occupava della predisposizione e dell'attivazione dei vari effetti scenici; si trattava di piccole scatole bianche, provenienti dalla Francia, con la scritta verde 'Poudre flash'. I flash erano completi di accenditori elettrici.
I tecnici italiani impacchettavano i flash in fogli di carta in alluminio, creando delle castagnole che venivano fissate a piattelli di ferro ed azionate da apposita distanza attraverso un comando dedicato.
ROCKETS live nel 1978, esplosioni sulle note di Venus rapsody - Photo by A. D'Andrea
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Il piattello metallico all'interno del quale veniva posizionato l'effetto pirotecnico - Photo by A. D'Andrea
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Durante il tour del 1978 erano previste sette diverse esplosioni, tre sull'inizio di Venus Rapsody dopo il conto alla rovescia che apriva i concerti, due sull'assolo di batteria nel momento in cui Alain Groetzinger 'dialogava' con le musiche della banda di Tchaikowskyi e due sull'inizio di Fils du ciel dopo che Christian Le Bartz aveva roteato la spada wood.
Al momento opportuno Christian dava l'ordine di scoppiare i botti, indipendentemente dal fatto che ci fosse qualcuno nelle vicinanze. Per questo motivo, in prossimità del momento in cui venivano azionate le esplosioni, i tecnici avevano un gran da fare a cercare di allontanare la calca del pubblico a ridosso dei piattelli esplosivi; in una situazione di volume altissimo e di luci accecanti, gli ignari spettatori non capivano chi fossero e cosa volessero 'questi tizi' che con gesti allarmati cercavano insistentemente di comunicare qualcosa.
ROCKETS live nel 1978 esplosione durante l'assolo di batteria - Photo by A. D'Andrea
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Successivamente venne utilizzato un diverso tipo di flash, prodotto dalla ditta Pirotecnica Scarpato di Viserba, in provincia di Rimini; questi nuovi flash erano meno luminosi di quelli utilizzati in precedenza, ma più rumorosi.
ROCKETS live nel 1980, esplosioni durante l'esecuzione di Prophecy - Photo by M. Marrow
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Di grande impatto scenico, i flash erano per certi versi gli effetti più pericolosi utilizzati durante le esibizioni e all'epoca non esistevano ancora leggi o regolamenti che ne obbligassero un utilizzo limitato, ad esempio, ai soli spettacoli tenuti all'aperto o agli ambienti di grandi dimensioni.
Infatti, quando utilizzati in spazi angusti, ad esempio all'interno di piccole discoteche, l'alluminio fuso prodotto dall'esplosione investiva il pubblico delle prime file, causando, nella migliore delle ipotesi, piccole bruciature sugli abiti, ma in qualche caso anche danni alle persone.
Accadeva inoltre che a volte ne fossero vittima i ROCKETS stessi o che parte dei lapilli, ancora incandescenti, si depositasse sulle tastiere o sulle pelli della batteria danneggiandole in modo più o meno serio.