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IL TALK BOX

Il talk box è uno speciale apparecchio che, mediante il movimento della bocca, consente al musicista di modificare il suono di uno strumento.

Diffusosi all'inizio degli anni settanta, il talk box è un effetto a pedale, una scatoletta generalmente in metallo, all'interno della quale è presente un altoparlante. Dalla scatoletta fuoriesce un tubo di gomma che, fissato sull'asta microfonica, la percorre per l'intera lunghezza sino a raggiungerne l'estremità superiore, esattamente all'altezza della bocca del musicista. Attraverso il tubo passa il suono dello strumento, che può essere modificato a piacimento dall'artista mentre tiene in bocca l'estremità più alta del tubo. L'effetto acustico ottenuto viene a sua volta trasferito al microfono, che si trova esattamente affiancato alla estremità del tubo e quindi amplificato e trasmesso dai diffusori audio.

Principalmente utilizzato associato ad una chitarra elettrica, questo effetto è stato successivamente apprezzato anche dai tastieristi.

1977 - Il primo talk box dei ROCKETS, il Maxxon VOC TM-505, con tubo trasparente
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1978 - Il talk box Electro Harmonix "Golden Throat" con tubo in plastica nero
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Il talk box fu utilizzato con successo dai ROCKETS ed in particolar modo da Alain Maratrat, sia in studio che dal vivo, contribuendo, in quest'ultimo caso, ad aumentare la spettacolarità delle esibizioni del gruppo, soprattutto durante l'esecuzione di brani come Future woman, Space rock, In the black hole o anche utilizzato da Alain all'inizio di On the road again o alla fine del brano stesso, nel momento in cui veniva coinvolto a cantare anche il pubblico.

L'effetto, un Maxxon VOC TM-505, fu adottato per la prima volta in studio e dal vivo da Alain Maratrat nel 1977, nei brani Space rock e Future woman (long version), incluso nelle sole stampe italiane del primo album del gruppo (Rockets) e dell'omonimo singolo oltre che su disco mix.

Dall'anno successivo Alain Maratrat si avvalse di un talk box Electro Harmonix, modello Golden Throat, che utilizzò fino al 1982.

Alain Maratrat elabora il suono della chitarra con il talk box
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Il cono luminoso realizzato con il laser è puntato sul volto di Alain Maratrat al talk box
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Gli altri brani in cui il musicista introdusse questo effetto furono Back to your planet, presente nell'album Plasteroid del 1979 e In the black hole, incluso nell'album Galaxy del 1980 dove, in questo caso, il talk box fu utilizzato in accoppiata con il sintetizzatore per chitarra Arp Avatar.

Relativamente al suo utilizzo "live" è senz'altro da ricordare il momento dello spettacolo in cui Alain Maratrat azionava l'effetto durante l'assolo di chitarra eseguito all'interno del brano Future woman.
Nella circostanza il tecnico del laser puntava il raggio luminoso verso il musicista che si trovava così al centro di un cono luminoso roteante in senso orizzontale, che ne racchiudeva il volto e parte del busto. L'attenzione degli spettatori veniva così catalizzata dalla figura del chitarrista in un binomio di musica e spettacolo visivo di grande effetto; il momento citato non aveva una durata predefinita, infatti trattandosi di un assolo, pur mantenendo un traccia base di riferimento, variava da concerto a concerto, a seconda dell'umore dell'artista, della partecipazione del pubblico e delle esigenze della scaletta. Nel corso degli anni la lunghezza dell'assolo citato è andata a calare, variando dagli iniziali 2 minuti circa del 1978 al minuto scarso del 1982.

Primo piano di Alain Maratrat al talk box
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Anche se piuttosto sporadici, durante i concerti non mancarono momenti in cui il talk box non funzionò, principalmente durante l'assolo previsto nella parte centrale di Future woman.

Un altro specifico momento dal vivo in cui era previsto l'utilizzo del talk box era durante l'esecuzione di On the road again, brano generalmente preceduto da una sorta di prologo con la chitarra a seguito del quale il musicista annunciava il titolo del brano con il talk box e sulle note dello stesso. L'azione veniva ripetuta anche sul finale, durante il coinvolgimento del pubblico da parte dei ROCKETS, che chiedevano di ripetere in coro il ritornello On the road again ed in cui, oltre alle incitazioni di un energico Chiristian Le Bartz e di Gérard L'Her, interveniva anche Alain Maratrat intonando, sempre con il talk box, il ritornello del brano.

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