DANIELE
Ai tempi dell'esordio dei ROCKETS, Daniele aveva 16 anni e come tanti ragazzi aveva un piccolo diario sul quale incollava ritagli di giornale e riviste con foto dei suoi artisti preferiti e sul quale riportava notizie, impressioni ed emozioni.
Era venuto a conoscenza della musica dei ROCKETS da un amico, che nel momento dell'arrivo in Italia della band, nel 1977, aveva registrato dalla radio Future woman e successivamente comprato il disco mix. La canzone venne riversata su una musicassetta che Daniele fece ascoltare a sua volta ad alcuni compagni di scuola, che rimasero subito colpiti dal nuovo e particolare sound di quel pezzo.
Un giorno, passeggiando tra i reparti della Rinascente, famoso grande magazzino nei pressi del Duomo di Milano, Daniele e il suo gruppo di amici vennero a conoscenza che i ROCKETS avrebbero fatto un concerto al teatro Lirico ed attirati dalla scritta "I ROCKETS in concerto con il fantastico laser", decisero di comprare i biglietti per assistere all'evento.
Di seguito riportiamo il racconto di Daniele, "un ragazzino che aveva dovuto sudare parecchio per avere il permesso dei genitori per uscire la sera", che include parecchi passaggi tratti direttamente dal suo diario dell'epoca.
Pagina tratta dal diario dell'epoca di Daniele, con il biglietto d'ingresso ed il racconto del concerto al teatro Lirico di Milano del 27 Novembre 1977
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28 Novembre 1977, concerto al teatro Lirico di Milano
Il Concerto è stato bellissimo, la musica era tra il rock ed il soul. Gli effetti eccezionali.
Il concerto è iniziato come era previsto alle ore 21.00 ma non con i ROCKETS, bensì con il cantautore Walter Foini, che, secondo quanto avevo sentito commentare in teatro, avrebbe dovuto cantare solo due canzoni; invece, con la disapprovazione del pubblico che gli tirava palline di carta, andò avanti per protesta per mezz'ora, cantando tutto il suo repertorio. Come se ciò non bastasse ad ogni canzone faceva alzare il volume, così che alla fine, quando cantò Compro tutto, "era un casino infernale". Quando ebbe finito erano le 21.30 e finalmente alle 21.45 si spensero le luci e dei raggi verdi luminosi, che infrangevano una barriera di fumo, si sprigionarono sul pubblico (quelli erano i famosi raggi laser). Intanto il pubblico esultava mentre apparivano i ROCKETS che attaccarono di colpo con Fils du ciel poi seguì Apache. Intanto il cantante lanciava torce luminose e si esibiva muovendosi a scatti. Alle prime note di Future woman, il brano più conosciuto ed in voga, il pubblico, ormai scaldato al massimo, applaudiva e cantava a gran voce. Poi un momento di pausa per quattro musicisti, mentre il batterista si esibiva in un assolo. Nel frattempo un gruppetto di autonomi in galleria inveivano slogan su di loro, per poi calmarsi. Il concerto proseguiva con Space rock ed altri brani.
Il cantante invitava il pubblico ad alzarsi dalle poltrone e a cantare con lui, mentre esplosioni fumogene di colore verde e rosso scoppiavano sul palco e raggi laser tramutavano la platea in una esplosioni di colori.
Ore 23.15 il concerto era finito ed il pubblico li richiamava a gran voce; intanto il gruppetto di autonomi dalla galleria mandava con un idrante acqua sul palco e bulloni sulla batteria. Uscimmo immediatamente dal teatro, mentre il gruppetto si disperse tra la folla. A me il concerto è piaciuto molto anche se finì con un attimo di paura.
Come si può notare dal racconto, io ero rimasto attirato dalla musica e dallo spettacolo dei ROCKETS, ma non li conoscevo affatto!!! Nella testimonianza di allora, riportata fedelmente sul mio diario, non ho infatti mai fatto nessun nome dei componenti del complesso...
Pagina tratta dal diario dell'epoca di Daniele, con il biglietto d'ingresso ed il racconto del concerto al Palalido di Milano del 25 Ottobre 1978
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25 Ottobre 1978, concerto al Palalido di Milano
C'è un aneddoto su questa data.
Come si può notare dal mio biglietto, corressi io la data in 25 ottobre 1978. Sul biglietto allegato al racconto del nostro amico fan John (ndr. si veda la relativa pagina web presente in questa stessa sezione del sito) si può vedere che originariamente era riportato 25 novembre 1978.
Per di più, non solo fu sbagliata la data sul biglietto, anche su tutti i manifesti esposti nelle strade di Milano era riportata la data non corretta.
Palalido ore 21.00, le luci si spengono, un rumore, poi un suono sibilante di un'astronave che parte, fumo sulla platea e sul palco, entrano! Sono loro, i ROCKETS! Christian Le Bartz strilla a gran voce 'ROCKETS' con il volume al massimo. Inizia il concerto.
Tra bombe, laser e fuochi d'artificio, la platea è già surriscaldata, ma soprattutto è la musica protagonista di questa serata.
La canzone che apre il concerto è Venus rapsody poi seguono Future woman, Space rock, Astrolights, Fils du ciel, ecc. Dopo circa un'ora Alain Groetzinger si esibisce in un assolo di batteria ed alla conclusione il resto del gruppo rientra sul palco. Ad un certo punto, dall'alto, un gruppo di autonomi lancia un neon sul palco, i musicisti fuggono lasciando in gran fretta la scena, tranne Christian, il quale, nonostante gli spintoni degli uomini della sicurezza che cercano di tirarlo dietro le quinte, comincia a inveire contro i facinorosi. Nel frattempo il resto del pubblico urla assieme a lui, il quale continua a ripetere con accento straniero, "voi voler fare musica con noi?". Tutto il pubblico risponde un generico e prolugato "siiii" per assoluta approvazione.
A questo punto rientrano tutti componenti del gruppo e annunciano e suonano On the road again. Il pubblico canta insieme a loro e nella piena esultanza Le Bartz prende il bazooka e spara scintille pirotecniche sul palco.
Finito il brano i ROCKETS se ne vanno, il pubblico li richiama sul palco, ma forse per puntiglio o forse per paura non usciranno più.
Nel frattempo mi domando se in Italia riuscirò mai a vedere un concerto senza che un gruppo di cretini possa rovinare tutto inneggiando la frase "la musica non si paga".
Pagina tratta dal diario dell'epoca di Daniele, con il biglietto d'ingresso al concerto al palazzetto dello sport di Rimini del 25 Agosto 1979
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25 Agosto 1979, concerto al palazzetto dello Sport di Rimini
Ore 20.00, mi trovo con il mio amico Walter davanti al palazzetto dello Sport di Rimini, si sentono i ROCKETS mentre provano. Dieci minuti dopo spalancano i cancelli, entriamo! Occupiamo i posti migliori siamo in settima fila, teniamo il posto anche per tre ragazze e un nostro amico che ci avrebbero raggiunto più tardi. Ore 21.00 le ragazze con il nostro amico arrivano.
Ore 21.30, il pubblico si scalda, inizia a fischiare, ma niente, anzi, una voce agli altoparlanti annuncia che i ROCKETS non sono pronti e dà l'appuntamento tra venti minuti.
Ore 21.50 si spengono le luci, una speaker dà il benvenuto e li annuncia, un sibilo sono loro!
Attaccano con Anastasis, Christian Le Bartz è all'interno di un parallelepipedo trasparente, come un enorme cubo di ghiaccio (come nella copertina di Plasteroid). Al primo attacco un gran botto, Christian rompe "il ghiaccio" e il pubblico risponde con un caloroso applauso, la luce dei laser ruota facendo molti giochi di luce. Il concerto prosegue con tutti i pezzi dell'album On the road again.
Il brano omonimo viene lasciato per ultimo, mentre il batterista Groetzinger si cimenta in un assolo di dieci minuti, seguito da un ulteriore assolo di Maratrat della stessa durata.
Seguono due brani tratti da Plasteroid, Astral world ed Atlantis town. Alle prime note di On the road again Le Bartz chiede la partecipazione del pubblico, ma non succede niente, a questo punto Christian interrompe la musica e in un 'italiano maccheronico' comincia a gridare "Voi perché qui...? Voi state dormendo...?!! Se volete dormire andate a casa a dormire, non qui !!!".
A questo punto tutto il pubblico partecipa e risponde alle incitazione del cantante e io sono proprio lì, contro le transenne a due metri dai miei idoli.
Alla conclusione del brano i ROCKETS se ne vanno, ma li richiamiamo a gran voce, eccoli di nuovo e ci concedono un bis suonando Electric delight il loro maggior successo del 1979; mentre echeggiano le note del brano scoppiano petardi sul palco, sembra un bombardamento di luci e colori.
Le Bartz spezza in due un blocco di cannucce fosforescenti e ce le spruzza addosso. Il pezzo sembra non finire mai con una durata di circa dieci minuti, dopo di che i ROCKETS salutano e ringraziando se ne vanno.
Ce ne andiamo anche noi, contenti di aver finalmente visto un concerto senza pericoli e interruzioni come quelli provocati dagli autonomi l'anno prima a Milano.
Questa fu l'ultima recensione che ho fatto sul mio diario, dovuta non al mio disinteresse sul gruppo che ho continuato a seguire, ma crescendo, i miei interessi erano un po' cambiati e come si dice "sono diventato grande".
Pagina tratta dal diario dell'epoca di Daniele, con il biglietto d'ingresso allo Stadio Meazza di Milano relativo alla manifestazione Discostadio del 12 Luglio 1980 ed alcuni ritagli sulla band
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Estate 1980
Un giorno dell'estate del 1980, poco dopo il concerto di San Siro del Discoestate tenutosi il 12 luglio, mentre mi trovavo al SIM, il Salone Internazionale della Musica che si tiene presso la Fiera di Milano, sentii, in un padiglione, che ad una trasmissione radiofonica di Radio Peter Flowers, importante emittente locale dell'epoca, stavano facendo un annuncio. Christian Le Bartz dei ROCKETS aveva smarrito in zona Fiera un cucciolo di pastore tedesco di sei mesi. A me venne subito in mente di aver visto e aver dato da mangiare, proprio il giorno prima, ad un cane che sembrava avere proprio le caratteristiche di quel cucciolo. Tornai a casa e quel cagnolino era ancora lì e visto che io abito a non più di 4 km dal punto dove era stato perso, pensai che potesse trattarsi proprio del cane di Christian. Telefonai alla radio e dopo qualche ora mi richiamò Franca, la ragazza di Fabrice Quagliotti, la quale mi disse che quel cucciolo apparteneva a loro e domandò se avesse la medaglietta ed il collare; le risposi che non l'aveva e che magari l'aveva persa o qualcuno poteva avergliela tolta. Le dissi inoltre che lei o Christian potevano venire a casa mia per poter verificare ed eventualmente prendersi il cane. Mi rispose che per loro non era possibile venire a Milano e che si trovavano in vacanza a Como, chiedendomi anche se sarei riuscito a trattenere il cucciolo fino al loro arrivo il giorno successivo.
Ricordo che avevo il cuore a mille, avevo la possibilità di conoscere personalmente un componente del mio gruppo preferito! Purtroppo il cagnolino si dileguò e non fui più in grado di ritrovarlo e così, mio malgrado, svanì anche il mio sogno.
Richiamai la radio che avvisò di nuovo Franca e non seppi più nulla in proposito.
Pagina tratta dal diario dell'epoca di Daniele, con il biglietto d'ingresso al concerto al Palasport Pianella di Cantù del 4 Maggio 1980 ed alcuni ritagli sulla band
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Pagina tratta dal diario dell'epoca di Daniele, con un collage di immagini dei ROCKETS
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14 marzo 1982, concerto al Palalido di Milano
Quel giorno fu desolante vedere così poca gente al concerto. Nell'aria si respirava la fine di un gruppo.
Mi ricordo che sul manifesto il concerto era segnalato per le ore 17.00, io mi presentai ai cancelli fin dalle ore 15.00, aprirono non prima delle 16.30. Quando fui all'interno del Palalido, le voci che giravano era che il manifesto era sbagliato! Le 17.00 era l'orario dell'apertura dei cancelli e il concerto si doveva tenere alle 20.30.
Sorpresi da quell'errore, gli organizzatori e gli stessi ROCKETS fecero iniziare il concerto verso le 19.00. Mi ricordo che erano molto più elettronici, avevano abbandonato i loro costumi fantascientifici, la batteria classica era sparita, al suo posto c'era quella completamente elettronica (a pad esagonali) e il suono rock dei precedenti concerti era quasi completamente scomparso; il sound era più freddo. Il concerto durò circa un'ora e mezza e durante l'esibizione ricordo che Christian Le Bartz fece la seguente affermazione "questa sera siete pochi, ma siete veramente buoni".
Fu l'ultima volta che vidi i ROCKETS dal vivo e quando uscì l'album Atomic rimasi un po' sorpreso perché pensavo che con l'album P greco 3,14 avessero raggiunto il tramonto. All'ascolto di quell'album pensai che secondo me avevano sbagliato un po' i tempi; avevano fatto passare troppo tempo tra Galaxy e P greco 3,14, c'era molta concorrenza in quel periodo, era un periodo in cui si sentiva veramente della bella musica. Se avessero pubblicato Atomic prima di P greco 3,14, secondo me avrebbero perso molto meno pubblico...