GALAXY

Galaxy (1980) - © LesROCKETS.com

Galaxy (1980)
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Brani
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- Galactica (G. L'Her/A. Maratrat) [4:40]
- Mecanic bionic (G. L'Her/A. Groetzinger) [4:47]
- Synthetic man (G. L'Her/A. Maratrat) [4:51]
- One more mission (G. L'Her) [4:20]
- Universal band (G. L'Her/A. Maratrat) [4:05]
- Prophecy (A. Maratrat) [4:53]
- In the black hole (G. L'Her) [4:43]
- In the galaxy (G. L'Her/A. Maratrat) [5:10]
- Medley (G. L'Her/A. Maratrat) [2:30]

Data pubblicazione
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Maggio 1980

Formato
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LP, K7.
Dall'album sono stati estratti brani singoli pubblicati su 7" e 12".
In versione CD è disponibile all'interno del cofanetto The silver years.
Sono state realizzate diverse stampe abusive su CD.

Nazioni
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IT Italia

FR Francia

ES Spagna

DE Germania

AR Argentina

Produzione
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Claude Lemoine

Registrazione
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Galaxy è stato registrato e mixato presso gli studi della Decca di Parigi.

Alcuni mixaggi sono stati eseguiti a Milano presso la CGD.

Gianfranco Longo allo studio Idea della CGD durante i mixaggi di Galaxy; alla sua destra il Publison DHM 89 B2 - © LesROCKETS.com

Gianfranco Longo allo studio Idea della CGD durante i mixaggi di Galaxy; alla sua destra il Publison DHM 89 B2
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Formazione
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Christian Le Bartz - Voce
'Little' Gérard L'Her - Voce e basso
Alain Maratrat - Chitarra, tastiere e voce
Alain Groetzinger - Batteria e percussioni
Fabrice Quagliotti - Tastiere

Partecipazioni
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Il brano Medley, composto con l'unione delle porzioni dei brani dei ROCKETS presenti sugli album precedenti, è stato è stato ideato da Claude Lemoine e realizzato da Henry Arcens.

Strumenti e voce
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Tutti i brani sono cantati da Gérard L'Her.

Il vocoder, utilizzato nei brani Galactica, Synthetic man, Mecanic bionic e In the black hole è il Sennheiser VSM 201 di proprietà dei ROCKETS acquistato nel 1979.

Il talk box utilizzato nel brano In the black hole è un Electro Harmonix Golden Throat.

Oltre al suono delle chitarre elettriche Fender Stratocaster e Gibson Explorer '76, in quest'album Alain Maratrat si è avvalso del sintetizzatore per chitarra Avatar della Arp.
I suoni di questo interessante strumento sono presenti nel brano Galactica ad ogni ritornello della frase omonima che da il titolo alla canzone, nel brano Mecanic bionic intersecandosi con il cantato e l'assolo nella parte centrale del brano, nel brano Synthetic man intersecandosi al cantato, nella parte centrale di One more mission, in Universal band intersecandosi con il cantato e negli assoli che seguono le pause della chitarra e in In the black hole intersecandosi con il cantato.

In quest'album è stato fatto largo uso dell'harmoniser Publison DHM 89 B2, donato ai ROCKETS dalla omonima ditta francese proprio in occasione dell'incisione dell'album, con il quale sono state realizzate voci ed effetti sonori.
Relativamente alle voci è stato utilizzato in una partitura di Galactica, nell'intro di One more mission (la parola 'Man' ripetuta più volte interpretata da Alain Maratrat) e nel corso del medesimo brano in alcune partiture, al termine del brano Universal band (l'eco che va a chiudere il brano) e nell'assolo di In the black hole in accoppiata al talk box.
Alain Groetzinger, oltre alla tradizionale batteria si è avvalso dei suoni elettronici ottenuti da pad Pearl collegati ai moduli Syncussion 1.

Contrariamente a quanto indicato sulla busta del disco, la batteria HiPercussion non è stata utilizzata in studio.

Foto e grafica
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Per la creazione della copertina è stata utilizzata un'immagine di un dipinto ad olio, realizzata dall'illustratore polacco Wojtek Siudmak, sovra impressa ad uno sfondo scuro stellato (lo spazio) realizzato da Jean-Jacques Mahuteau, autore, tra l'altro, anche delle scritte e del logo 'Rockets', che compare in alto a destra sulla copertina e che sarà utilizzato dal 1979 al 1983.

Note e curiosità
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Tutte le canzoni sono edite da Sugarmusic.

Il management aveva sede a Parigi in Rue de Poissy 3.

L'agenzia per l'ingaggio della band era la Trident Agency con sede a Milano.

Il Rockets Fan Club aveva sede in Francia a Stains in Rue de Poissy al 3, presso un'abitazione di Claude Lemoine.

Un contributo fondamentale è stato fornito da Maurizio Cannici a cui vengono rivolti speciali ringraziamenti sul retro di copertina.

E' il primo e unico 'concept album' dei ROCKETS, in cui i brani sono stati incisi seguendo una storia ben precisa.

In prima istanza il titolo dell'album doveva essere anche il titolo della canzone che ne sarebbe stata estratta e lanciata come singolo, in modo da ottenerne maggiore incisività ed un rapporto forte rispetto agli altri brani; in un articolo pubblicato sul settimanale musicale Boy Music si fa riferimento alla preparazione 'del nuovo album Mecanic bionic dei ROCKETS'.
In seguito però, per gli obiettivi dati al 'concept album', fu preferibile che non ci fossero canzoni predominanti e si optò per il titolo Galaxy, che manteneva comunque un rapporto speciale rispetto al singolo Galactica, ma consentiva un maggiore bilanciamento tra i brani, in riferimento al messaggio che l'LP doveva trasmettere.

A seguito del successo commerciale realizzate con quest'album, la CGD ha premiato i ROCKETS con un disco di platino cumulando le vendite ottenute da questo disco con quello dei precedenti LP, per un totale di oltre un milione di copie di dischi.

Delle tre foto a colori contenute all'interno, due ritraggono i ROCKETS in azione al Festivalbar del 1979 mentre l'altra, ritraente Alain Maratrat e Fabrice Quagliotti alle tastiere è relativa ad un concerto dell'estate del 1979.

Sul retro della busta del disco, lateralmente, appare la scritta in azzurro 'this album is dedicated to you Peppino'.
'Peppino', Giuseppe Giannini, napoletano, era un manager discografico e talent-scout artistico della CGD, scomparso nei primi mesi del 1980.
Proprio a 'Peppino' i ROCKETS hanno reso omaggio, oltre che nella dedica dell'album, anche attraverso l'intro del brano In the galaxy in cui si odono le campane di una chiesa ed il lento scalpitio dei cavalli, che creano l'atmosfera di un triste corteo funebre. Il brano termina con le risa di un neonato, che stanno a significare lo sbocciare di una nuova vita.

Il ritmo della batteria nella canzone In the black hole è ispirato a quello del brano (I can't get no) Satisfaction dei DEVO, presente nel loro album Q: Are we not men? A: We are Devo!.

Informazioni disco
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SIDE ONE
Galactica
Mecanic bionic
Synthetic man
One more mission

SIDE TWO
Universal band
Prophecy
In the black hole
In the galaxy
Medley

All songs published by Sugarmusic
PRODUCED BY CLAUDE LEMOINE
Chistian Lebartz/Vocal
'Little' Gérard L'Her/Bass/Vocal
Alain Maratrat/Guitar/Keyboards/Vocal
Alain Groetzinger/Dums/Percussion
Fabrice Quagliotti/Keyboards

Recorded at Rockland Studios, Paris
Engineered by Claude Achallé
Remixed at Idea Mix Studio, Milan (Computer System)
Remix Engineers: Claude Achallé ad Gianfranco Longo
Medley by Henry Arcens
Cover Painting by Wojtek Siudmak
Graphics by Jean-Jacques Mahuteau
Organization by Jean-Marie Le Bourhis
Pedal Effects: Gary Stewart Hurst
Keyboards: Korg
Drums: Hip Percussion - Ufip
Guitar Synthesizer: Arp Avatar
Special Effects: Publison - Vocoder Sennheiser
Stage PA System: Cabotron

Management: 3, rue de Poissy, 93240 Stains, France
Tel: 826.27.64/436.56.58
Italian Management: Maurizio Salvadori,
Trident Agency Milan. Tel. 87.80.53/805.58.51
ROCKETS FANS CLUB: 3 rue de Poissy, 93240 Stains
PC 1980 CGD/Claude Lemoine
Warm thanks to Maurizio Cannici for his energy,
Enthusiasm and professionalism